martedì

Luoghi d'appartenenza



Le forme si muovono nella nebbia.
Hanno gambe e braccia.

 A casa ho una locandina,
con gli stessi colori.

Poi: blu.

Si ondeggia soffici sulle vibrazioni
e quelle sono le prime,
a entrare per i piedi
smuovere l’istinto amplificare la voce
dei sogni
attraversare la distanza
dei corpi in movimento

E poi, venircene fuori con qualcosa
di completamente differente

quasi non accorgersi
di tutti quei piccoli incantesimi

questo è il luogo a cui apparteniamo.

Con le mani in tasca adesso
e lo sguardo distratto

-se siamo qui stasera è perché
 non sapevamo dove altro andare

no davvero, ti sbagli
è per bellezza.



 

Canzone dell’ultimo inverno III



Come neve calda e dolce
che tutto ricopre e poi disgela
nel silenzio tra i rumori,
nel cielo freddo

la stella del Nord
sgocciola anelli di latte
come quando eravamo soliti
risalire le colline verdi.

Il silenzio ci appartiene
in questa notte  
di latte e zucchero
e ricordi cuciti di blu.

Riposeremo sul fiume
rinfrescandoci la fronte
dalle fatiche del viaggio.


 

La parola di un occhio

un turbine di foglie accoglie
un lembo di pioggia indiscreta
la sbarra si leva
ricoperti di neve
ricoperti  dal freddo

gli alberi crepitano
parole nel pomeriggio

Dietro l'ala


Hai portato il sole e guardo fuori.

Il silenzio è necessario come la luce.
E ora, qui, non ci sono che fogli bianchi, ammucchiati.

Ho atteso tanto.
Tanto tanto ho atteso.

E ora.

Il silenzio è necessario.


 

Mi affido ai cappelli

E poi domani sarà sera troppo presto.
Troppo giallo nel buio.
Troppo buio nel giallo.

Questa mattina pioveva
e ho parlato troppo.
Sono scivolata sul bagnato,
con la bocca aperta,
piena di parole superflue.

E poi domani sarà già sera,
con la gola graffiata
da pioggia e asfalto.



Cambia il colore della moquette.
Cambia la temperatura sotto i cappotti.
Cambia la ruvidezza delle pareti.
Allora, grazie di tutto.
Grazie, eh, di tutto tutto.
E noi, tra poco, non saremo più qui. 



Disegnata contro la notte

Il silenzio delle finestre
ha parole d'altri spazi,
interstizi sottili illuminati di bianco,
decori del buio.

Immaginavi di percorrere
le rugosità pallide della parete.

Le tende sono lontane dal divano.
i movimenti leggeri sono lontani dal divano.
Non dirò niente.

Non posso dire che gli spazi.
Piani che volano su altri piani.
I miei piani di non dire niente.

La donna urla da lontano, in un'altra sera
che è calda, grossa, rossa,
sopra la biancheria, sopra la televisione
fatta a pezzi, oltre la finestra, pezzi di vetro dalle finestre

sudore e strappi esplodono, ridono, scalciano
-oltre la piazza, i blocchetti, la meridiana -
piani su piani del silenzio piani, su piani. Lampioni

Divani lontani, lenti, sudati, su piani, su piani.
Così, a venire, dragare brezze notturne,
murare sospetti, rossetti sorretti,
vestaglie apparse appassite. Arse 


 

Viziati


La sera stiamo ancora coi nasi
a colare e le mani in tasca
a rigirare totem occasionali
tra le dita infreddolite

hai quaranta addizioni da verificare
e gli angeli in trappola
gli angoli nella nebbia
parlano la lingua dei marciapiedi

Vado agli estremi
per non sentirmi le spalle
vado agli estremi
e assaporo il colore del sangue

non sopporto quei tavolini tondi
con il vuoto dietro,
pieno di possibilità prestanti
tornano crepe a scoppiare



E stiamo attenti alle insidie dell'analisi
motori per i naufraghi nelle sere bulimiche
guardati agli estremi guardati i capelli
guardati le spalle

guarda come siamo scoperti


 

e dì



In attesa del fischio
finisco di sudare
fumare fuori

dalla maglietta e dallo zaino
residui del giovedì

Tutte le persone che ho incontrato
oggi avevano caldo
e scarpe aperte.


Si sente, nell'aria, un profumo
che ricordo;

il treno parte da qui
perché c'è la luce giusta.

Dipende da come
si alza il sole, mi hanno detto.




 

Ti aspetto dall'alto


Nel tuo parlare di me
ritrovo la forma curvata delle nostre mani

e dall'alto io ti sento carne,
come sei fatta

tutti i pensieri oggi si fanno dono
e i ricordi farfalle

Sono linguaggi che ci riguardano,
ventilatori spargono buffonerie in giro,
solo per noi.

Saremo sempre lì, dove siamo
stati      adesso mi puoi toccare

      [non si è ancora sciolta tutta,
              la neve che ho in tasca
]


Chi sono se tu ti ricordi di me

Al volgere della marea

La strada si arriccia
sotto la carta
da regalo e
fiocchi.


Acqua smossa
dalle pensiline
e correnti distese

nella quale nuoto,
verso gli indirizzi appesi.

Con tutte le carte
in mano
resisto
a tentazioni

(e)

sbadigli
pensili.


Ho ancora qualche monetina
tra i ritmi
spezzati
dell'incedere. Sorrisi, da snocciolare.

Tutta la differenza



La fotografia che mi hai lasciato,
qualche anno fa
di noi due sulla spiaggia
ed era inverno
è volata via,
tra le mani di quel poveraccio,
quello che si è rubato
il mio portafoglio
ed era pomeriggio
in un’altra città.

Ed era


I.

Sono mano sui bordi e spazi aperti,
solchi nei granai.
Sono sonno untuoso e piano. Sono
ornamenti, affissioni, scoperte.
E poi nuvole che si muovono.

I rumori proteggono.

Agitazioni e percosse.
Corpi accampati,
ammaccati equilibristi al sole.
Ritagli di giornale, mappe
che s’incontrano a mezz’aria.

Ci si domanda cosa e come e quando.
Ci si domanda perché.
Il perché le maree, le inondazioni, gli sfaldamenti.
Le persone svengono sotto il sole,
o tra le mura spesse, strette nel caldo
degli appartamenti.

Carni soffici, soffi d’attese,
estati. Alcune notizie, quando
non arrivano.
Sono gradini emersi.
Pomeriggi assopiti,
appositi portariviste, sfogliate
architetture oniriche.


II.

Nella luce grigia del mattino,
i vasi stanno tutti affiancati in fila.
Le persone camminano
su tetti muschiati e ci sono
bambini sbiaditi, che giocano
a tennis contro il muro.
Le terrazze sono coperte di
edera e altra erba aggressiva
e densa.
I tavolini sgambettano
nelle cucine in penombra.
Qualcosa riempie la gola agli arrivi.

L’aria porta aria che toglie,
smarrita sui marciapiedi.

Essere l’aria del mattino.
 

In telaio



Le incrinature della voce traspongono
immagini e ricami. Aspetto.

Incertezze confuse tramano
deserti e insolazioni, come ragnatele
che crescono sotterranee, giacobine.

Insetti bramano carezze e c’è solo
la purezza.

Come


le pieghe che ammiri
sul tavolo della cucina
tra le luminose e le coraggiose
sono come mani
immobili sui corpi immobili
prima del sole e dei riflessi
prima dell’acqua

i gradini a scendere
sciogliere i gradi della città che attraversano
le grida nella piazza
ultime dalla festa
affievoliti nei paraggi
rari paesaggi di noi
come raggi riparati di sole
sparsi, tutt’attorno


Seduta nel mezzo di due cuori gentili, tra mezzanotte e l'alba




le ho sognate, nei colori
sotto l'acqua, le ho sognate
disperse come bottiglie

assonnate come gatti
sogni di luce e di blu




 

forbici come mucche
forbici come mucche
forbici come mucche
distese sui prati




Musicians are cowards
*!


 

*
un verso di:
The triumph of our tired eyes
A Silver Mt. Zion
 

Corridoi sotto gli ombrelli


Si aprono buchi nel muro
a queste ore di pioggia e cotone
l’amore immortale alla parete
regge il buio che inghiotte i rumori.
Sonnecchiano i cuscini brillanti
sonnecchiano vicini

e le persone
si rigirano, per abbandonarsi
meglio

Quante ore sottili
sotto gli ombrelli,
a chilometri di distanza

chilometri di corridoio
chilometri di sogno
e chilometri d’altri sogni
e chilometri di sveglie
e chilometri di stanchezze
e chilometri di corridoi.
 

Forse il deserto mi somiglia.

Life is perfect



I


1.
La città rossa brucia fatua nel sole d’agosto
e le macchie d’asfalto mobile sono
solchi indelebili che concorrono alla storia


2.
Eccola l’ora delle tentazioni
Voglio tutto ciò che posso


3.
Incontrarsi, qui


4.
Life
Is
Perfect


5.
Scaldano il freddo del firmamento
È fredda la notte


6.
Freedom
isn’t
free



Life is perfect #1


Tutt’ora familiare ai disagi del sangue
al risveglio la pioggia, accadente
alla partenza allungata calda, vuota, scostante

così sembrano giorni lontani adesso
un numero imprecisato di sogni, biscotti,
ragazze dei paesi dell’est, bionde, alte,
giocavano a pallone nel dormitorio, parcheggio
area di sosta per viandanti, il ristoro del sonno;

Ponti. Cargo lunghi, targati FIN; le voci alla radio:

- life is perfect -


Arrivano i baci quando li chiami,
arrivano i baci quando non li aspetti.

E tutta questa tanta pioggia poi, volendo, è sacra.



______________________


I colori si confondono nel paesaggio che scostante concorre nell’acqua con i chilometri in successione
E la voglia di guardarsi attorno frettolosa, e attraverso.

Oltrepassiamo mulini
a vento
e cartelli incomprensibili.

Un corpo.
Una mente.
Uno spirito.

E chilometri, chilometri, chilometri,
chilometri di pioggia.


______________________



Life is perfect #2



Tutt’ora familiare al disagio della carne,
alla partenza corrono ore due di preparativi e rifornimenti.
Obiezioni calcolate a parte, comprese, previste.
Sono imputabili ad altrui distrazioni gl’imprevisti.
È l’esperienza che occorre alla perfezione.
Acquisita nelle lunghezze.
E lunga è tutt’ora la strada.
Siamo in marcia, e affamati:
di bellezze insaziabili. Stanchi e,
un poco, infreddoliti.

Turbini d’acqua e vento,
e verde e giallo.
Siamo qui.


______________________


Cavalli trasportati a stento
traballanti su ruote bagnate
verso un’altra definizione di luce

seguono la spinta del vento
che comprime i finestrini
e fa stridere la nostra plastica ambulante,
al contempo.

I campeggi sono bene segnalati
da indicazioni e cartelli che poi,
la notte, svaniscono nel buio.

Con qualsiasi tempo
le mucche pascolano
e gli uomini
giocano a golf.


______________________



Life is perfect #3



Abbiamo un orizzonte
che è tutto pieno di sorprese


I laghi si alternano, si scambiano
Stazioni di servizio

Autisti barbuti procedono nella pioggia
senza incertezza

attraverso il maltempo
e paesi disabitati, dal nome di automobili.


Tengo il tempo
E batto la mano a ritmo cadenzato sul cruscotto

il resto del mondo,
quello che è fuori, si muove lento

sotto un cielo grigio che non concede nulla.


______________________


Nota questo, dice il dito all’occhio
squilibrato rosso
e vertigine

Nota: questo.
Eliminare biscotti cattivi
eliminare inutilità zainetto
a buonissimo mercato, a riempimento
adempimento industriale

Tra i mulini a vento
stilizzati mulini
ce n’è uno, sempre, che non gira
uno, sempre

ci siamo ripresi le ore
e il giorno

Nota questo.
Una grossa perturbazione su tutta la zona,
dispiaceri vari,
e vasi di fiori finti nelle roulotte.

Forti raffiche
e carcasse abbandonate, senza sepoltura.


___ Everything that dies someday comes back __





Life is perfect #4
- A love for everyone I know


Prego I miei fratelli dei boschi

anche io, alla stregua di ciascuna
paura, mi sento
lontana
come queste terre
e perduta, come
memoria pallida.


______________________


Voice #1
Nulla si perde…si osserva e si ascolta solo con il cuore. Si Vive il presente. Intensamente.
Nessuno è il riferimento al passato,
o al futuro. Solo Ora.
Io adesso, con le emozioni che ho e tutto che diviene magia e
tutto si rivelerà a me, di ciò che sarà.

Voice #2
Ride and rise on tape

Voice #3
Sotto un cielo stellato in mezzo al mare, mi sento parte dell’univaerso.
Insieme a te, poi a te, poi a te.

Voice #4
Il cielo è di tutti


______________________




II


Svolazzano leggere le nuvolette bianche, sopra l’oblò.



Sopravvissuti all’invasione mattutina delle api affamate di dolci
Sempre più tardi, raggi di sole perpendicolari e pance piene,
Sempre più tardi ci muoviamo.





_______ noi siamo come le onde del mare
in continuo movimento _________________




da giorni ormai, ricevo immagini
da luoghi che non conosco
lontanissimi

e mi sorprendo,
di non trovarvi alcuna familiarità.

Trovami, sotto questo stesso cielo, che invece
anche io riconosco
denso di piogge e verde
silenzi

notti passate ad ascoltare
le pendenze dell’asfalto
pulsare negli occhi
sulle rive ventose dei laghi

e falchi sui cavalcavia.


Stockholm 66


______________________




Life is perfect #5




Danza la senora e scuote alla polvere
capelli e pailletes drappi alla polvere
mentre le voci intorno incalzano
batter di
le mani
e poi i piedi, sul legno grezzo del pavimento
invecchiato per birre, e umidità.

I turisti fotografano
le scarpe nere e il lago
sullo sfondo, col sole

I bambini si muovono a gruppi
e cantano canzoni
mangiando ciliegie a grappoli



______________________




La sera è nostalgia
La mattina è impossibile

I sogni si allontanano
E si perdono nel sole





______________________


Life is perfect #6



Oltre gli alberi laggiù
il sole tramonta. Mentre qui
quasi notte, quasi buio, quasi pioggia.

La strada è ancora lunga
ma qui il tempo si perde e gira intorno
oltre i ponti, di là dai laghi
incalzano le città del ritorno.

È sera e
Ho visto una diga e due
scoiattoli, una cadillac con le ali,
cinque pescatori camminare sulla strada
tornare verso casa

e ho sognato
vecchie cose di scuola e canzoni
tappetini di automobili, sul ciglio della strada.
Amici lontani, che mi venivano incontro.





______________________



Quando torniamo alla luce
già siamo in una terra diversa

Emersi dal profondo
ventre d’oceano
senza interruzioni di continuità
solo un toglimetti toglimetti
toglimetti di strati sottili di cotone
e occhiali a specchio.










Sono presenti influenze musicali e non:
csi, the boss, will oldham,
alcune voci, tiromancino,
manifesti, wall writings,

Annotazioni d'Acqua


Acqua in cesto di mani
e poi la luna gialla vedetta in attesa
il cavaliere di latta dallo stomaco bottiglia
vino rosso ai gerani che siano rigogliosi
tre AveMaria
alternare linguaggi-viaggi nella musica pop
raffica indipendente e notturna di cinguettii
solidali

Lenticchie



che non ero a conoscenza della topologia
un cemento consunto da stillicidio grigio
elettricamente la coscienza erosa si spegne
rombi di cecità figurata e figurate intocc’abilità

cavità smaniose d’acqua
e di sostanze d’acquistare
prezzi, decadimenti d’abitudini

antiche vicissitudini urbane
l’urbanistica del freddo
il sonno viene e dice andiamo
le mille sfumature della danza

il sonno viene
e le mille sfumature della danza

c’è modo e aria
castani rumori di bambini
si raccolgono e raccontano

gli attraversamenti
lo sgretolarsi

d’alture squadrate profonde, si richiedono indicazioni
tersi minuti vaghezze terse
ritorni casuali ritardi barcollanti

il sonno viene
e le mille sfumature della danza

una preghiera di fumo campanelli telefoni treni ciondoli
si fa e senza limite e non ci si allarma non ci si allarma
non ora non qui non ora non qui dice andiamo il sonno

non ci si addormenta sui divani nelle case di luce
non si smette di respirare nelle case di luce
legamenti tradimenti scollamenti iniziazioni

campane occorrono candele nelle case di luce

Resistenze fluide dell’aria che lasciano accadere il dolore
si va e si sviene attraverso intatti aromi di lenticchie

arresi all’amore