martedì

Lenticchie



che non ero a conoscenza della topologia
un cemento consunto da stillicidio grigio
elettricamente la coscienza erosa si spegne
rombi di cecità figurata e figurate intocc’abilità

cavità smaniose d’acqua
e di sostanze d’acquistare
prezzi, decadimenti d’abitudini

antiche vicissitudini urbane
l’urbanistica del freddo
il sonno viene e dice andiamo
le mille sfumature della danza

il sonno viene
e le mille sfumature della danza

c’è modo e aria
castani rumori di bambini
si raccolgono e raccontano

gli attraversamenti
lo sgretolarsi

d’alture squadrate profonde, si richiedono indicazioni
tersi minuti vaghezze terse
ritorni casuali ritardi barcollanti

il sonno viene
e le mille sfumature della danza

una preghiera di fumo campanelli telefoni treni ciondoli
si fa e senza limite e non ci si allarma non ci si allarma
non ora non qui non ora non qui dice andiamo il sonno

non ci si addormenta sui divani nelle case di luce
non si smette di respirare nelle case di luce
legamenti tradimenti scollamenti iniziazioni

campane occorrono candele nelle case di luce

Resistenze fluide dell’aria che lasciano accadere il dolore
si va e si sviene attraverso intatti aromi di lenticchie

arresi all’amore

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