martedì

Luoghi d'appartenenza



Le forme si muovono nella nebbia.
Hanno gambe e braccia.

 A casa ho una locandina,
con gli stessi colori.

Poi: blu.

Si ondeggia soffici sulle vibrazioni
e quelle sono le prime,
a entrare per i piedi
smuovere l’istinto amplificare la voce
dei sogni
attraversare la distanza
dei corpi in movimento

E poi, venircene fuori con qualcosa
di completamente differente

quasi non accorgersi
di tutti quei piccoli incantesimi

questo è il luogo a cui apparteniamo.

Con le mani in tasca adesso
e lo sguardo distratto

-se siamo qui stasera è perché
 non sapevamo dove altro andare

no davvero, ti sbagli
è per bellezza.



 

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