A spicchi, a ventagli, a intarsi
a intermittenze inesplose
le passeggiate nei salotti
e poi si sentono ai finestrini
fantasmi infuriare come venti
elementi familiari al dormiveglia
stabilità necessarie
come venti aggrappati alle orecchie
ai capelli intatti tirati giù tirati ritti
inghiottite tutte le estremità.
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